15 febbraio, 2011

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déja.vu in collaborazione 
con Accademia di Belle Arti e 
Il MAMbo, Bologna  

presentano
ren.con.tre uno sguardo al panorama artistico italiano  | 24 Febbraio > 10 marzo 2011

Generazioni!
a cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti, Paolo Parisi

MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna | Via Don MInzoni 14 | h 18.00
PATRICK TUTTOFUOCO (Talk, 24.febbraio), PANTANI-SURACE (talk+performance, 03.marzo), ALBERTO GARUTTI (Talk, 10.marzo) 


Ren Con Tre dopo essersi occupato a lungo (4 edizioni) della generazione che ha iniziato negli anni 90 propone per il 2011 un incursione su più livelli generazionali focalizzando l'attenzione sul fenomeno sempre più evidente della contaminazione fra gli ambiti. L'invito, infatti, è stato rivolto ad artisti appartenenti a generazioni diverse, reduci da esperienze di collaborazione con personalità provenienti da altri ambiti. 

Si parte quindi il 24 febbraio al MAMbo con il più giovane dei tre artisti invitati, Patrick Tuttofuoco (giovedì 24 febbraio h 18.00), che attualmente resiede a Berlino. E' uno tra i più interessanti giovani artisti del momento, oltre ad essere una delle personalità più interessanti della nuova generazione italiana. Tuttofuoco vive in un Mondo che non sembra reale, ma un mondo di materiali plastici e coloratissimi, carte rifrangenti e smalti industriali, ma soprattutto perché l'arte, per lui, è una questione di stati d'animo, di reazioni epidermiche e immediate. Interpreta le tematiche attuali, con un lavoro carico di energia, il riflesso di una cultura giovane, tecnologica e soprattutto collaborativa, in perenne evoluzione. Affascinato dai paesaggi urbani, li reinventa in modo fantastico, attraverso suggestioni inaspettate. Usa la luce e il colore per creare atmosfere ed emozioni, dando vita a veri e propri spazi fisici di impronta POP che sembrano usciti da un videogioco in 3D. 

Il duo Pantani-Surace (giovedi 3 marzo h 18.00), residente in Toscana, collabora dal 1995 ed é interessato alla processualità delle cose e alla mutevolezza dei fenomeni naturali. Nelle loro opere è sempre presente un ritmo fluttuante, una mutazione di stato: una trasformazione che genera nuovo senso. Il tempo gioca un ruolo fondamentale nella loro produzione. Il consumarsi, l'esaurirsi o il modificarsi in una nuova forma: un'estetica dell'instabilità in grado di far cogliere l'unicità di un attimo. Le loro opere sono quasi sempre intensamente legate alla fisicità e alla storia dell'ambiente espositivo e a volte è lo stesso spettatore che mette in moto un processo di cambiamento. Una poetica, la loro, che condensa e riassume il tutto nell'essenziale, nel transitorio, nell'attimo che di continuo rinnova se stesso. 

Chiude la serie di incontri Alberto Garutti (giovedì 10 marzo h 18.00) Artista e Docente all'Accademia di Brera di Milano e professore per la cattedra di Arte 2 presso la Facoltà di Architettura di Venezia, IUAV. L'intera opera di Garutti si muove dalla volontà di distanziarsi dal Museo come Istituzione, contrapponendo ad esso l'originale senso dello spettatore che implica "l'andare verso" l'opera. Quindi decide di esporre in spazi pubblici, conscio che il semplice spostarsi dallo spazio espositivo non è sufficiente a rivitalizzare il ruolo dello spettatore e a facilitarne l'incontro con l'opera d'arte. La sua ricerca artistica è fondata su un'intensa riflessione sul luogo in cui si manifesta e da cui trae origine l'opera d'arte stessa: i suoi interventi si sviluppano sempre all'insegna del rispetto per le strutture architettoniche esistenti e per la sensibilità degli abitanti. Le sue opere sanno restituire il senso dell'appartenenza alla comunità e i grandi lavori "pubblici" che hanno impegnato Garutti negli ultimi anni nascono da una relazione "sentimentale" con i luoghi e le persone. Il suo lavoro riannoda i fili tra il pubblico e l'arte contemporanea.

Col supporto di Accademia di Belle Arti di Bologna, MAMbo –Museo d'Arte Moderna di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del MonteMedia partners: UndoNet , Exibart, Città del Capo-Radio Metropolitana, Radio Fujiko, Edizioni Zero. Con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Bologna.
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