04 ottobre, 2010

MOSTRA DI POESIA VISIVA

Organizzata dal Centro Culturale L'Ortica
(a cura di Davide Argnani)


"POESIA VISIVA OGGI? VIETATO PENSARE MA LIBERI DI ANDARE"
Con un 'omaggio' a EUGENIO M ICCINI
A FORLÌ DAL 9 AL 21 OTTOBRE 2010
Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2010 ore 16
Presso SALA MENOUNO del MEGA FORLÌ - C.so Della Repubblica n. 144 - Forlì
Programma:
Ore 16: Inaugurazione
Ore 17: "Lassù nell'Alto Appennino": audiovisivo di Luciano Prandini
Ore:17,30 "Un polipoema non lo si ascolta o lo si vede, si convive con esso":
reading performance di brani dagli anni Ottanta all'oggi, del poeta Enzo
Minarelli.

Opere in mostra di:
Ignazio Apolloni (Palermo), Paolo Badini (Bologna), Vittore Baroni
(Viareggio), Claudia Bartolotti (Forlì), Luigi Bassetti (Tredozio-FC),
Rosetta Berardi (Ravenna), Anna Boschi (Castel San Pietro, BO), Luciano
Caruso (Firenze-1944-2002), Romeo Casalini (Gambettola-FC), Nadia Cavalera
(Modena), Sergio Cena (Briaglia-CN), Carlo Marcello Conti (Udine), Corrado
Costa (Mulino di Bazzano - 1929-1991), Caterina Davinio (Lecco), Antonio De
Marchi-Gherini (Gera Lario-Como), Prisco De Vivo (S. Giuseppe Vesuviano-NA),
Giannino di Lieto (Minori-SA, 1930-2006), Marcello Diotallevi (Fano),
Liliana Ebalginelli (Milano), Eltore Elica (Forlì), Giovanni Fabbri
(Castiglione di Cervia-RA), Franca Faedi (Russi-RA), Fernanda Fedi (Milano),
Giò Ferri (Lesa-Novara), Ginetta Maria Fino (Bologna), Alfio Fiorentino
(Mestre-VE), Giovanni Fontana (Alatri-FR), Bice Garzoni (S. Maria
Capuavetere-CE), Gino Gini (Milano), Antonio Giosa (Forlì), Alfonso Lentini
(Belluno), Oronzo Liuzzi (Corato-BA), Arrigo Lora Totino (Torino), Mario
Lunetta (Roma), Piero Maffessoli-Malipiero (Bagno a Ripoli-FI), Ruggero
Maggi (Milano), Maria Grazia Martina (Breganze-VI), Vittorio Mascalchi
(Russi-RA), Eugenio Miccini (Firenze, 1925-2007), Enzo Miglietta
(Novoli-Bari), Enzo Minarelli (Cento-FE), Giorgio Moio (Quarto-NA), Caterina
Morelli (Bologna), Franco Palazzo (Ravenna), Anna Palma (Cattolica-Rn),
Francesco Pasca (S. Pietro in Lame-LE), Giancarlo Pavanello (Milano),
Michele Perfetti (Ferrara), Lamberto Pignotti (Roma), Franco Piri Focardi
(Rignano sull'Arno-FI), Luciano Prandini (Castelfranco Emilia-MO), Giancarlo
Pucci (Fano-PU), Gian Paolo Roffi (Bologna), Sabina Romanin (Pordenone),
Danila Rosetti (Forlì), Antonio Sassu (Torreggia-PD), Renato Sclaunich
(Bolzano), Eugenia Serafini (Roma), Carlo Alberto Sitta (Modena), Antonio
Spagnuolo (Napoli), Adriano Spatola (1941-1988), Erio Sughi (Forlì), Alberta
Tedioli (Modigliana FC), Massimiliano Testa (Samassi-Cagliari), Ettore Tomas
(Sasso Marconi-BO), Liliana Ugolini (Firenze), Franco Verdi (Venezia
1934-Verona 2009), Ivano Vitali (Firenze), Maria Filippa Zaiti (Forlì). E da
altri paesi: Maryse Aspart (Lagnes-Francia), Miguel Jimenez (Spagna), John
M. Bennett (Columbus, USA), Lubomyr Tymkiv-A.Moreno (Ucraina), Ryosuke Cohen
(Osaka). Fuoriprogramma: opere dal mondo (dall'archivio Argnani-Miccini)


VIETATO PENSARE MA LIBERI DI ANDARE
Poesia visiva oggi? È possibile, anzi necessaria, almeno per cancellare
tutti i muri grigi, specialmente dopo l'abolizione dei graffiti e la
condanna degli artisti-graffittari e la tentazione di inibire la libera
espressione delle idee. Come sosteneva Eugenio Miccini "gli Dei non amano il
disordine", ma i Visivi prendono tutto il materiale offerto dalla realtà non
per analizzarla strutturalmente, ma per andare oltre l'analisi
strutturalistica, per incrinare il dato visivo abituale e ricomporlo
deformato affinché lo spettatore/lettore, osservandolo/leggendolo, ne venga
respinto, impari a comprenderne l'effettiva sostanza e i fini nascosti.
Quindi la poesia visiva è l'unica forma di espressione artistica
politicamente impegnata e valida a tutt'oggi. I mezzi usati sono in generale
poveri: materiali presi dai giornali, dai manifesti, annunci pubblicitari,
fotografie, mozziconi di parole, raccolti ovunque. Poi rifusi e ricomposti
con le tecniche più diverse per creare opere/documenti in cui confluiscono
il soggetto/artista e l'oggetto realtà.
L'artista è libero di andare, di pensare, di fare e di mettersi in
discussione. Proprio come già dal 1913 osò provocare il poeta italo/francese
Guillaume Apollinaire (Roma 1880-Parigi 1918) con i suoi famosi
Calligrammes,esprimendo una nuova visione poetica libera dalle costrizioni
della metrica e scritta in modo da comporre un disegno, un'immagine; o come,
qualche decennio più tardi, farà anche l'impetuoso poeta gallese Dylan
Thomas con i suoi 'parallelogrammi'; o addirittura l'uomo delle caverne
di-segnando sulla roccia i geroglifici della propria presenza.
Ma la Poesia Visiva in Italia si rivela dopo la metà del secolo scorso,
diffondendosi poi in tutto il mondo, grazie a due spiriti ribelli e
innovatori come Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti. Due toscani nati e
cresciuti in quella Firenze che per secoli e fino all'ultimo dopoguerra è
stata fulcro e movimento della cultura. Insomma, per dirla con le parole di
Miccini e Pignotti: "La poesia visiva, nonostante tutte le diverse e
molteplici relazioni con analoghi fenomeni precedenti., nasce in Italia
negli anni 1962/63. Alcuni personaggi si trovarono - tra Firenze, Roma e
Napoli - ad operare a distanza sopra le stesse esperienze che poi con
diverse motivazioni ideologiche, metodologiche ed estetiche furono raccolte
e diffuse dal Gruppo '70 di Firenze. Vero è che nel suo ormai lungo corso le
varie puntualizzazioni poetiche hanno preso caratteri e sfumature diversi e
perfino antagonisti. Era ed è il segno di quella partecipazione ad un
'movimento' che, ad opera delle singole personalità, doveva ulteriormente
precisarsi in ordine a determinate opzioni tecniche, stilistiche,
ideologiche. L'arte, è stato detto giustamente più volte, non è un hortus
conclusus ma un processo, tanto più oggi che questo suo "divenire" ha preso
una costante accelerazione, con l'inevitabile, progressiva entropia negativa
che caratterizza gli aspetti transeunti di ogni "progresso". La poesia
visiva, infrangendo il privilegio accordato all'uso verbale della parola o
alla parola tout court, si pone all'esterno della letteratura in quanto non
le è complementare, non ne attinge direttamente i modelli, non ne rispetta i
"generi" e si postula addirittura come alternativa.". E poi, secondo
Lamberto Pignotti, se "I libri di filosofia verranno un giorno stampati a
fumetti, la linguistica sarà esposta con tavole a rotocalco, il codice
civile adotterà una segnaletica di tipo internazionale analoga a quella del
codice stradale? A parte il suo aspetto paradossale l'interrogatorio
racchiude in sé un'esigenza tutt'altro che futile: là dove le attuali lingue
nazionali dividono, un linguaggio visivo potrebbe unire. Oltre alla
segnaletica stradale, del resto assai recente, esistono da tempo altri
linguaggi che si richiamano variamente a un'esigenza visiva: basterà pensare
per esempio alla matematica, alla geometria, alla chimica, alla musica, ad
alcune branche della fisica in cui l'impiego dei simboli evita l'uso di
frasi."
Tutto questo e non solo questo si scopre lungo il percorso della mostra
forlivese che raccoglie opere fresche e recenti dei maggiori artisti
italiani della poesia visiva contemporanea, con qualche testimonianza di
gesti visionari di poeti di diversa appartenenza globale.
LA POESIA È MORTA? VIVA LA POESIA!


Ringraziamenti: a Mega-Forlì per la messa a disposizione della Sala MenoUno
del MEGA-FORLÌ per la realizzazione della mostra; ad Alessandro Miccini e
Anna Palma, alla «Galleria Palestro» di Ferrara per aver prestato opere di
E. Miccini, e a tutti i collaboratori e agli artisti che hanno aderito.
Orari di visita: Lunedì-Sabato: 17-19; per appuntamento telefonare a:
0543/402300 D. Argnani) - 3337167331 (Mega-Forlì); Centro Culturale L'Ortica:
Tel. 0543/092569 - E-mail: orticadonna@tiscali.it - homer_g@tin.it