06 giugno, 2009

La Biennale di Venezia awards/premia Elmgreen & Dragset - Roberto Cuoghi

 
 


Fondazione Nicola Trussardi   Saturday June 6th, 2009 english version
 
 
 
 
 
LA BIENNALE DI VENEZIA AWARDS TWO SPECIAL MENTIONS TO ARTISTS SUPPORTED BY THE NICOLA TRUSSARDI FOUNDATION


 


 

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Fondazione Nicola Trussardi congratulates with Michael Elmgreen & Ingar Dragset (Denmark and Nordic countries pavilions) and with Roberto Cuoghi (Carlo Scarpa's garden, Palazzo delle Esposizioni in the Giardini) for the special mentions assigned today by the International jury of the 53rd International Art Exhibition - La Biennale di Venezia.

Both project were supported by the Nicola Trussardi Foundation, Milan.

The jury, composed by Jack Bankowsky (USA), Homi K. Bhabha (India), Sarat Maharaj (South Africa), Angela Vettese (Italy, President), and Julia Voss (Germany), awarded the special mentions with the following motivations:

Curating Worlds
Special mention to Michael Elmgreen & Ingar Dragset

Curators of Denmark and Nordic Countries (Finland, Norway, Sweden)
 (Pavilions in the Giardini)
The Collectors
With additional support from Nicola Trussardi Foundation, Milan

A special mention goes to the two-person team of Michael Elmgreen & Ingar Dragset for reimagining the national pavilion as a collaborative universe. Bringing together the work of 24 international artists in the adjoining Danish and Nordic Countries Pavilions, "The Collectors" comprises a delirious network of narratives that interrogate the relationship between our desires and the material worlds we design around them.


Translating Worlds
Special mention to Roberto Cuoghi

(Italy, Palazzo delle Esposizioni in the Giardini, giardino Scarpa)
Mei Gui
Produced by Nicola Trussardi Foundation, Milan

Roberto Cuoghi, who has specifically chosen to place his work in a garden of Oriental extraction designed by Carlo Scarpa, stages the practice of translation through sounds and atmospheres. The artist's specific performance deliberately betrays the translation, calling into question a modernist double obsession: for the copy of the other world and for the so-called genuine one.



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Fondazione Nicola Trussardi   sabato 6 giugno 2009 versione in italiano
 
 
 
 
 
LA BIENNALE DI VENEZIA: DUE MENZIONI SPECIALI AI PROGETTI REALIZZATI CON IL SUPPORTO DELLA FONDAZIONE NICOLA TRUSSARDI


 

 

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La Fondazione Nicola Trussardi si congratula con Michael Elmgreen & Ingar Drasget (Padiglione Danese e Padiglione dei Paesi Nordici) e con Roberto Cuoghi (Giardino di Carlo Scarpa, Palazzo delle Esposizioni ai Giardini) per le menzioni speciali ricevute dalla giuria internazionale della 53esima Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia.

Entrambi i progetti sono stati realizzati con il sostegno della Fondazione Nicola Trussardi.

Queste le parole della giuria internazionale composta da Jack Bankowsky (Stati Uniti), Homi K. Bhabha (India), Sarat Maharaj (Sudafrica), Angela Vettese (Italia, Presidente) e Julia Voss (Germania):

Curare Mondi:
Menzione speciale al duo Michael Elmgreen & Ingar Dragset

Curatori del Padiglione della Danimarca e Paesi Nordici (Finlandia, Norvegia, Svezia)
(Padiglioni ai Giardini)
The Collectors
Realizzato con il contributo della Fondazione Nicola Trussardi, Milano
 
Una menzione speciale va al duo Michael Elmgreen & Ingar Dragset per aver reimmaginato il "padiglione nazionale" come universo collaborativo. Riunendo il lavoro di 24 artisti internazionali nei Padiglioni della Danimarca e dei Paesi Nordici, "The Collectors" rappresenta una delirante rete di narrazioni, che interroga il rapporto tra i nostri desideri e i mondi materiali che costruiamo intorno ai desideri stessi.


Tradurre Mondi:
Menzione speciale assegnata a Roberto Cuoghi

(Italia, espone al Palazzo delle Esposizioni ai Giardini, giardino Scarpa)
Mei Gui
Prodotto dalla Fondazione Nicola Trussardi, Milano

Roberto Cuoghi, che non a caso colloca la sua opera in un giardino di memoria orientale progettato da Carlo Scarpa, mette in scena la pratica della traduzione attraverso suoni e atmosfere. La specifica performance dell'artista tradisce volutamente la tradizione, mettendo in questione una doppia ossessione modernista: per la copia del mondo altrui, e per il cosiddetto autentico.